La pizza fritta: altra tipica bontà delle usanze popolane della cucina partenopea. A differenza della pizza “Margherita”, cotta nel forno a legna, questa viene fritta, metodo di cottura molto diffuso, veloce, facile e di un sapore delizioso. Fino a qualche decennio passato, nei vicoli di Napoli, era denominata la pizza “oggi a otto”, ossia l’acquistavi subito, gustandola appena cotta, bollente e profumata, e avevi un’intera settimana di tempo per pagarla. Questa tradizionale usanza la troviamo anche descritta in un episodio del libro “L’Oro di Napoli”, di Giuseppe Marotta da cui venne tratto l’omonimo film. Di pizze fritte ce ne sono molte varianti, bianche, imbottite con vari tipi di ripieni, a frittelle, poi ci sono le cosiddette “Montanare”, condite con pomodoro, mozzarella e basilico.
Ingredienti
500 gr di farina
350 ml circa di acqua
15 gr di lievito di birra
15 gr di sale
Un barattolo di salsa di pomodoro
una mozzarella (possibilmente di bufala)
olio
sale
basilico
Sulla spianatoia fare la fontana con la farina e nel mezzo mettervi il lievito aggiungendo un po’ alla volta l’acqua e cominciare a mescolare, solo alla fine unire il sale, continuare ad impastare fino ad ottenere una massa liscia ed omogenea.
Metterla in una ciotola, coprire e far lievitare, in luogo caldo e senza spifferi, fino al raddoppio dell’impasto.
Cuocere la salsa di pomodoro con l’olio e uno spicchio d’aglio, salare e aggiungere qualche foglia di basilico.
In una pentola mettere l’olio di semi e portare a temperatura, riprendere l’impasto staccare un pezzo e allargarlo, tuffarlo nell’olio
e togliere quando sono belle dorate da ambo le parti. Asciugarle dall’olio in eccesso e condirle con una cucchiaiata di pomodoro,
una fetta di mozzarella e una foglia di basilico; proseguire così fino ad esaurimento dell’impasto.
Se impilate si atteccheranno un po’, ma la mozzarella si scioglie e sono buonissime, vale la pena sporcarsi le mani